Achille Ragazzoni
continuatore instancabile degli ideali risorgimentali

Presiedo il Comitato dell’Istituto per la Storia del Risorgimento in una provincia, quella di Bolzano, che è una provincia un po’ “difficile” da questo punto di vista, sia per motivi “storici” (qui il Risorgimento, fatta salva l’azione di singole individualità che parteciparono ad imprese risorgimentali, non c’è praticamente stato), sia per motivi politici (basti pensare alle stucchevoli polemiche del 2011, quando parecchie voci si levarono per dire che qui il 150° dell’unità nazionale non si doveva festeggiare, per fortuna non andò così…).

È sempre stato per me giocoforza, quindi, rivolgermi anche a personalità di altre zone d’Italia per poter svolgere attività di divulgazione e di valorizzazione degli ideali risorgimentali. Fu per questo che entrai in contatto con il prof. Quaglieni ed il Centro Studi “Pannunzio”.

Pier Franco (ora che è nata una solida amicizia ho il piacere di chiamarlo così) si mise subito a disposizione e grazie a lui si sono organizzate alcune manifestazioni che hanno avuto eco e successo: nel 2010 si è ricordato il 140° della breccia di Porta Pia, nel 2011 il 150° della morte di Cavour e l’anno successivo il 150° della sfortunata e tragica impresa di Aspromonte.

Pier Franco continua, oggi, la tradizione, ovviamente adattata ai tempi, degli ideali liberalnazionali risorgimentali, quegli ideali che permisero, a dispetto di tantissimi nemici, la formazione dello Stato unitario ed il suo consolidamento (negli anni successivi al 1861 molti avrebbero scommesso, magari certi di vincere, sul fatto che in poco tempo il giovane Regno d’Italia sarebbe crollato come un castello di carte).

Nei suoi studi risorgimentali Pier Franco è sempre pacato ed obiettivo, non vede lo svolgimento della storia come quello di un film western ed è del tutto alieno dalle concezioni e dalle interpretazioni giacobine della storia che si riscontrano, spesso, in autori che vanno per la maggiore e che conducono, alla fine, nel vicolo cieco del “politicamente corretto”, la forma moderna dell’ipocrisia. Uno dei temi da lui maggiormente approfonditi riguarda i rapporti tra Stato e Chiesa e quello della laicità delle istituzioni. Un tema affrontato con estrema serenità e che ci riporta alla cavouriana formula “Libera Chiesa in Libero Stato”, nulla di più, nulla di meno, anniluce distante da quel becero anticlericalismo fuori tempo che oggi non fa più nemmeno ridere. “Libera Chiesa in Libero Stato” è una formula che mette d’accordo tutti, credenti e non credenti e che non impedisce, anche a chi credente magari non è, di vedere quanto di positivo ci possa essere, in una fede e in una religiosità serenamente vissute, per la formazione di buoni cittadini.

Non mi stancherò mai, quindi, di elogiare l’attività di ricercatore di Pier Franco nel campo degli studi risorgimentali e quella del Centro “Pannunzio” nel divulgare e testimoniare i valori sui quali l’epoca del Risorgimento si basava, valori necessari ed attuali più che mai ai nostri giorni, perché le radici della modernità si trovano nel passato ed il passato cui oggi dovremmo fare riferimento è quello dell’epoca risorgimentale.

Sandro Chiaramonti
Il Premio “Pannunzio-Alassio” al giornalista Sandro Chiaramonti
Pier Franco Quaglieni e Simonetta Borio Conti
Pier Franco Quaglieni e Simonetta Borio Conti per molti anni Vicepresidente del Centro “Pannunzio”

Testimonianze su Pier Franco Quaglieni
per i suoi quarantacinque anni di direzione del Centro “Pannunzio”