Alberto Sinigaglia
Quaglieni come Enea porta sulle spalle il padre Pannunzio

Mario Pannunzio fu un maestro di giornalismo. Inventore e direttore di giornali, ne fece veicolo d’informazione onesta, di qualità, e vivaio e palestra di talenti.

L’aver pubblicato un articolo sul “Mondo” era distintivo e garanzia di aver respirato – e almeno un po’ condiviso – una civile idea dell’Italia, della democrazia, della società, della giustizia, della cultura. Il Centro “Pannunzio” di Torino è tra le poche istituzioni italiane a portare il suo nome, certo la più importante.

E non si può dire che abbia avuto vita facile, né che, pur intitolato a un grande giornalista, abbia avuto adeguata attenzione neanche dai quotidiani e periodici locali.

Fin dalla fondazione Pier Franco Quaglieni se lo porta sulle spalle come Enea con il padre Anchise. La fatica fa sbuffare, fa perdere la pazienza, specie in salita. E di salite Quaglieni & Pannunzio ne hanno dovute affrontare un po’ troppe e impervie. Ma non smettono di ritentare, promotori di un’ecologia culturale che salva memorie desuete. Visitano arte, promuovono pensiero, battono sentieri letterari. Traghettano poesia nel Secolo della Rete. Si vedrà se era impresa vana o scommessa vinta. A Enea, pur sconfitto e fuggiasco da Troia distrutta, toccò in sorte di fondare città.

Quaglieni, Piero Ostellino
Il Premio “Pannunzio” viene conferito a Piero Ostellino

Testimonianze su Pier Franco Quaglieni
per i suoi quarantacinque anni di direzione del Centro “Pannunzio”