Ho conosciuto Pier Franco Quaglieni qualche anno fa proprio al Centro “Pannunzio”. Ci siamo ritrovati dapprima a chiacchierare del più e del meno (forse ci stavamo studiando a vicenda) e poi a parlare seriamente e a cuore aperto per un intero pomeriggio, il primo felice incontro di altri che si sono poi succeduti nel tempo. Sapevo bene chi era e conoscevo il suo valore di storico, saggista, docente, di uomo di una cultura liberale simbolo di apertura mentale e tolleranza, tutte qualità che anche mio padre gli riconosceva e di cui
mi aveva parlato più volte.
Tuttavia non lo conoscevo ancora di persona e dal punto di vista umano è stata un’ulteriore bella esperienza, rara di questi tempi.
Ho trovato una persona che alla competenza unisce schiettezza, acutezza, ironia, una persona colta che ama la verità, la ricerca e la sostiene senza timori né condiscendenze verso alcuno.
Anzi, con una certa sana ruvidezza e vis polemica verso i cosiddetti potenti di ieri e di oggi, una persona dotata di una memoria di tutto rispetto, direi implacabile, incurante del proprio interesse particolare e …assai giovane nell'entusiasmo indomito speso per incoraggiare tutto quanto possa contrastare la caduta libera dei valori nella nostra società.
Anche la sua dedizione al Centro “Pannunzio” è encomiabile, i soci di ieri e di oggi gli devono molto. E anche quelli di domani non potranno che apprezzarne lo spirito di servizio e l’attivismo instancabile.
Personalmente gli sono grata per il ricordo di mio padre che ha organizzato presso il Centro e per la Sala che gli ha voluto dedicare.
Al di là di tutto, mi sono trovata molto in sintonia con lui, mi sono sentita sempre spontaneamente a mio agio, libera di esprimermi con uno spirito libero per definizione. Considero un onore l'essergli persona vicina e amica.