Conosco da tempo quale socia del Centro “Pannunzio” il prof. Pier Franco Quaglieni e ne apprezzo vivamente la poliedrica figura intellettuale.
Il Centro “Pannunzio” è cresciuto attorno a questo personaggio, attentissimo ai richiami della cultura ed ai problemi di ogni genere di questo particolare momento storico.
Per le questioni di attualità, che interessano la pubblica opinione, egli è particolarmente attivo nell’organizzare incontri, tavole rotonde, con libero dibattito, tenute da validi oratori, di diverse opinioni e indirizzi politici.
Perché questo è compito di un centro culturale laico quale si presenta il “Pannunzio”, per cui lavora un’equipe di collaboratori, ascoltati e coordinati dal Prof. Quaglieni.
La crescita del Centro e la diffusione delle sue idee richiedono grande impegno e passione, frutto di tutto questo sono gli incontri, gli articoli su problemi di grande interesse e attualità quali, da ultimo, ad esempio, la ferma opposizione alla concessione della amnistia ai condannati per terrorismo, di cui il Centro “Pannunzio” si è fatto portavoce.
Senza trascurare i corsi di letteratura, di storia (di cui ho particolarmente a cuore quello sul Settecento piemontese), di arte, di psicologia, ecc.
E le visite culturali a mostre, musei e viaggi.
Sono onorata di appartenere a questo Centro e di avere assistito alla consegna del Premio “Pannunzio” (coronamento di tutta questa attività) assegnato a personaggi di spicco e di valore quali, fra gli altri, Sergio Romano e Barbara Spinelli.
In sintesi, concludo: non si può parlare del centro “Pannunzio” senza rammentare il suo direttore: personaggio eclettico, spirito libero e colto. Il motore portante del Centro è proprio lui, Pier Franco Quaglieni.