Loris Maria Marchetti
un’inesauribile capacità ideativa

Quando mi associai al Centro “Pannunzio” nell'autunno del 1982 mi era ben nota la pluriforme e benemerita attività svolta dall'Istituzione per impulso soprattutto del suo dinamico e infaticabile Direttore, ma non avevo ancora avuto il piacere di conoscere quest'ultimo personalmente. Dopo il primo incontro, il rapporto si venne ben presto configurando come una forte e fervida amicizia, e grazie alla benevolenza e alla stima del Direttore la mia posizione di neofita (ancorché non proprio giovanissimo...) si venne gradualmente modificando e arricchendo nel senso di una più incisiva e partecipe presenza in alcuni settori culturali del Centro.

Due realtà mi colpirono immediatamente approdando al “Pannunzio”. In primo luogo, su un piano diciamo “personale”, l’elevata disponibilità del Direttore nei confronti degli altri, la sua apertura franca e fiduciosa verso chi fosse a sua volta disposto ad accoglierla in un'operosa e costruttiva prospettiva di collaborazione. Se il Centro, navigando attraverso acque non sempre placide e tranquille, ha potuto arrivare al compimento dei suoi primi 45 anni lo deve in buona parte a questo incrollabile e ottimistico atteggiamento elargitore di udienza, credito, spazio, voce a chiunque, con serietà e rigore, abbia inteso rispondere positivamente agli inviti, tanto impegnativi (diciamolo pure!) quanto amichevolmente coinvolgenti.

L’altro aspetto che quasi mi sbalordì, più oggettivo e generale, fu l’amplissima gamma di offerte culturali prospettata dal Centro (conferenze, corsi, cicli di conversazioni, convegni, seminari, itinerari artistici, visite a mostre e musei di tutta Europa, iniziative promozionali e via dicendo) e ascrivibile alle inesauste e inesauribili capacità ideative e programmatrici del Direttore, ovviamente coniugate con quelle concretamente organizzatrici e operative. Quantità inscindibile dalla qualità, superfluo precisare. E considerando il larghissimo ventaglio di settori sollecitati e argomenti trattati – la storia e il pensiero politico in primis, come discipline più vicine agli interessi e alle competenze specifiche del Direttore, poi la letteratura e le arti figurative, il costume e l’attualità, l’economia e la società, i beni culturali e la medicina... (tanto per elencarne qualcuno a ruota libera) – mi fu impossibile non rilevare come fedelmente il pensiero e l’azione di Quaglieni si ispirassero e si informassero a quel Mario Pannunzio del cui nome non a caso il Centro si onora fregiarsi.

Se le attività del Centro hanno sempre inteso mirare alla varietà e alla vivacità culturale espresse da “Il Mondo”, l’inimitabile e incomparabile rivista fondata e diretta da Pannunzio, a maggior ragione questa multiformità di orizzonti e prospettive, questa pluralità di voci e problematiche si è estesa, dal 2000, alla pubblicazione degli “Annali”, che non sembrerà presunzione additare come uno dei fiori all'occhiello del Centro. Se è vero che scripta manent, gli “Annali”, affidati a specialisti di chiara fama nei settori di loro competenza, non sono gli

“Atti” delle attività svolte dal Centro nel corso dell’anno accademico (anche se possono accogliere lezioni o conferenze o relazioni di convegni pannunziani di particolare rilevanza), bensì una biblioteca organica e organizzata di studi originali a lor volta vertenti su ogni branca del sapere, con peculiare attenzione a temi sia di attualità (in qualsivoglia disciplina) sia di rinnovata o inedita riproposizione. Fondati sul principio di riunire collaboratori appartenenti all’àmbito dell’Università, della Scuola Secondaria, della cultura militante non accademica e non scolastica (ma senza dubbio con un occhio di particolare affettuoso riguardo, e non potrebbe essere altrimenti per il Direttore, al mondo della scuola e dell'istruzione), dal 2005/2006 gli “Annali” hanno inaugurato una particolare sezione dedicata alla Scienza al fine di far cadere ormai antistorici steccati tra cultura “umanistica” e cultura “scientifica” (le “due culture” di Charles Percy Snow...) e approfondire un panorama culturale moderno e onnicomprensivo.

Il tutto, sempre, con la guida illuminata e l’insostituibile regìa di Pier Franco Quaglieni.


Testimonianze su Pier Franco Quaglieni
per i suoi quarantacinque anni di direzione del Centro “Pannunzio”