Ho conosciuto Pier Franco Quaglieni come mio allievo all’Università, anche se già l’avevo conosciuto ed apprezzato – presentatomi da Arrigo Olivetti nella sua bella ed ospitale casa di Ivrea – come direttore del Centro “Pannunzio”.
Come allievo lo ricordo per la sua fervida intelligenza, la sua cultura e il suo vivo interesse verso la disciplina da me insegnata.
Gli proposi di fare la tesi con me perché avrei sperato di averlo mio assistente. Quaglieni scelse diversamente e mi dispiacque molto.
Molti anni dopo venni eletto Vicepresidente del Centro “Pannunzio” e il nostro rapporto riprese in modo continuativo: in una parola divenimmo amici.
Quaglieni è, della sua generazione, forse, l’unico, autentico organizzatore di cultura che, con voce nuova, con iniziative originali, con interventi coraggiosi e con totale disinteresse, abbia saputo davvero incidere nella realtà culturale.
Nella mia giovinezza conobbi, simile a lui, Piero Gobetti, anche lui artefice di vita morale e culturale come oggi è Quaglieni.