Sono lieto di poter aggiungere la mia voce, come Presidente del Consiglio regionale del Piemonte, a quella delle molte personalità che si apprestano a salutare i quarantacinque anni di direzione del Centro “Pannunzio” da parte del prof. Pier Franco Quaglieni.
L’attività culturale condotta in questi decenni dal professor Quaglieni ha contribuito a far conoscere, non solo a Torino e in Piemonte, ma in tutt’Italia e all’estero l’eredità di Mario Pannunzio, come una delle più alte espressioni della cultura liberale nazionale. Il suo è stato un impegno non soltanto di grande livello educativo, ma anche complesso e difficile per gli aspetti organizzativi di cui si è fatto carico in questo lungo e proficuo periodo.
Il Centro “Pannunzio”, grazie soprattutto all’opera del prof. Quaglieni e dei suoi validi collaboratori, ha mantenuto viva la fiamma della cultura liberale, in periodi in cui prevalevano ben altre tendenze sul piano del pensiero politico e filosofico. È grazie a questa presenza costante, manifestatasi con scritti, eventi, iniziative di ogni genere, che si è contrastata la tendenza a un’omologazione del pensiero. È giusto ricordarlo oggi che l’aggettivo liberale sembra essere tornato in voga e se ne appropriano, forse senza grande merito, anche coloro che in passato l’hanno contrastato o se ne sono vergognati.
Il Consiglio regionale ha avviato una significativa collaborazione con il Centro “Pannunzio”, per ospitare nella propria sede istituzionale momenti di grande respiro culturale e politico.
Anche di ciò sono grato al prof. Quaglieni, con l’augurio che voglia continuare per lungo tempo la sua testimonianza di “liberale puro e duro”, degno erede del pensiero di Pannunzio.