Mario Berardi
L’uomo del dialogo tra laici e cattolici

Il pluralismo culturale ed educativo a Torino ha nel Centro “Pannunzio”, diretto dal prof. Quaglieni, un punto essenziale di riferimento, contrastando ogni tendenza “monocolore”, anche se “laica, di sinistra” dei tempi della Giunta Bresso e del collegato “Circolo dei lettori”. Tre punti essenziali di referimento: la fedeltà alla Repubblica nata dalla Resistenza (esemplare la rivalutazione del “partigiano bianco” Valdo Fusi con il sostegno intelligente alla riedizione del celeberrimo Fiori rossi al Martinetto); il dialogo laicicattolici, con un interesse non formale alla dimensione religiosa della nostra storia; il rilancio del filone liberaldemocratico, come una delle colonne delle istituzioni e della società civile.

L’impegno del prof. Quaglieni (cui l’Ordine dei Giornalisti ha assicurato una collaborazione significativa e non formale) s’inscrive nella linea di una minoranza intelligente, mai rassegnata o rinunciataria, fedele alla “mission” del suo grande fondatore, Mario Pannunzio, leader carismatico nel mondo intellettuale e giornalistico, con un foglio che “pesava”, anche se non aveva i numeri del “Corriere della Sera” o de “La Stampa” di Giulio De Benedetti. Peraltro la storia c’insegna che Cavour promosse l’unità d’Italia con una pubblicazione che non superava le 1.500 copie (“Il Risorgimento”), ma molto più incisiva della “Gazzetta del Popolo” di Botero (25 mila copie).

L’iniziativa torinese del “Pannunzio” del prof. Quaglieni è come “la goccia che scava la pietra”, con una permanente disponiblità al confronto, mai alla subalternità ai “poteri forti”, industriali finanziari o politici. Questo filo ininterrotto, che ha superato la prima e la seconda Repubblica, prosegue il suo percorso anche nella terza, che sta per aprirsi con la XVII legislatura repubblicana. In una “politica politicante”, in un giornalismo che sembra premiare chi urla di più, ove l’apparenza sembra dominare sul contenuto delle idee e dei valori, la serietà, la concretezza e il senso dello Stato del “Pannunzio” permangono un essenziale punto di riferimento. Per questo l’augurio di “buon lavoro” al prof. Quaglieni è sincero e valido, come 45 anni fa, nonostante l’apparente trionfo dei populismi, di destra e di sinistra. La fede nel dialogo e nella ragione appare ancor più essenziale per il futuro democratico del Paese.

Pier Franco Quaglieni e Mario Soldati
Pier Franco Quaglieni e Mario Soldati alla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino nel 1987

Testimonianze su Pier Franco Quaglieni
per i suoi quarantacinque anni di direzione del Centro “Pannunzio”