“Intellettuale, storico, straordinario organizzatore di cultura, Pier Franco Quaglieni attraverso la cattedra ed i giornali ha impartito una grande lezione di libertà, nel ricordo delle grandi figure della storia italiana [… ]”.
Queste parole della motivazione del conferimento del premio Ugo Foscolo 2006 al prof. Quaglieni mi hanno richiamato alla mente alcune significative iniziative che grazie a lui il Centro ha preso in tempi ormai abbastanza lontani, tempi dei quali vecchi soci come me conservano viva memoria.
Si era negli anni Settanta e a chi insegnava discipline umanistiche in liceo e desiderava aprire il discorso culturale anche sul mondo esterno alla scuola non si offrivano molte prospettive. La poesia, la letteratura, la musica, tutta l’arte del passato, prossimo o remoto, venivano per lo più considerate residuati cari a un deteriore gusto borghese, forme canoniche obsolete da bandire in nome di un’esaltazione della spontaneità espressiva e di nuove rivoluzionarie esigenze sociali.
Ma in Torino arrivava regolarmente per posta agli insegnanti un foglio mensile controcorrente che parlava un inconsueto e pacato linguaggio, offrendo a tutti coloro che lo desiderassero la possibilità di ascoltare conferenze, di partecipare a corsi pomeridiani e serali tenuti da esperti sulle grandi figure della storia della cultura italiana ed europea.
Con molta curiosità e un po’ di soggezione andai all’indirizzo del Centro e lì fui accolta con cordialità dal Direttore, figura già nota di intellettuale, che aprì le porte del Centro ai miei studenti e si mostrò attento alle esigenze e agli interessi dei giovani.
Il prof. Quaglieni invitava a tenere lezioni i più bei nomi tra gli intellettuali torinesi esperti nei vari campi, e ricordo che sentimmo parlare – cito un po’ alla rinfusa, sul filo della memoria – di Thomas Mann e Ariosto, di Bergson e di Dewey, di Alfieri e Pirandello, di Baudelaire e Carducci, e naturalmente di Dante, in cicli di letture sempre assai fortunati; e ricordo le bellissime lezioni sulla musica di Mozart, di Wagner, di Britten e altri grandi, lezioni in cui la mai dimenticata prof. Lidia Palomba e il professor Paolo Gallarati introdussero molti giovani nel mondo affascinante della musica e li indussero a scoprire i tesori della nostra tradizione.
Se è vero che in campo culturale, e non solo, la conoscenza del passato è una condizione per affrontare consapevolmente il presente e costruire liberamente il futuro, il prof. Quaglieni nelle aule del Centro “Pannunzio”, di cui è stato ed è l’anima, ha impartito “una grande lezione di libertà, nel ricordo delle grandi figure della storia italiana”, come recita la motivazione del premio Ugo Foscolo che ho sopra ricordato.