Massimo Boero
uno studioso serio, mai serioso

Ci ha unito la Cultura. La sua, naturalmente. Quella di un uomo che ha acquisito vaste conoscenze. Non solo tuffando quotidianamente e per anni la testa nei libri per approfondire la Storia contemporanea e i suoi protagonisti. Ma anche tessendo una fitta rete di conoscenze e amicizie che, con il loro pensiero e le loro azioni, hanno contribuito alla Storia e alla Cultura italiana.

Quella del professor Pier Franco Quaglieni, mosso dai principi della democrazia, della tolleranza, del rispetto e dal senso dello Stato, è una generosa sapienza: uno slancio altruistico che lo ha sempre spinto a condividere quella ricchezza percepita come un bene comune. In lui, infatti, convivono il docente autorevole, consapevole del ruolo di divulgatore (a testimoniarlo ci sono le infinite iniziative culturali intraprese allargando i confini del Centro “Pannunzio”, ad esempio, anche al Ponente ligure) e il saggista votato all’approfondimento e alla completezza. Scrupoloso e scevro da pregiudizi. Senza contare che Quaglieni, con le sue capacità di giornalista, ha saputo impregnare di immediatezza, ritmo e attualità i suoi discorsi e scritti.

Non posso che ringraziare il professor Quaglieni, che con me, concedendomi un grande privilegio, ha voluto condividere intere serate, pianificando cene solo per il piacere di ritrovarci a conversare, a scambiarci opinioni (bontà sua, profondo arricchimento mio). Succede da una decina d’anni, nei quali la nostra amicizia e stima reciproca è cresciuta. E io, con la mia piccola, ventennale storia di giornalista, ho sempre apprezzato queste opportunità. Soprattutto perché la serietà del professor Quaglieni non ha mai fatto di lui un uomo serioso. Semmai è sempre stata pervasa da quel pizzico di umorismo, necessario per rileggere e sdrammatizzare la vita. Un umorismo al quale, anche lui come me, sono sicuro non rinuncerà mai.