Per quanto concerne Pier Franco Quaglieni, vorrei scrivere non tanto dell'insigne intellettuale, di tutti i premi e le onorificenze di grande importanza da lui conseguite in virtù della cultura e della diffusione della stessa attraverso il Centro “Pannunzio” nonché con le sue molteplici pubblicazioni: ciò è già stato detto e fatto da più parti anche se in modo non esaustivo, data la complessità in tutte le direzioni del personaggio. Io vorrei, piuttosto, mettere in evidenza il senso di profonda umanità che si sprigiona dal prof. Quaglieni per coloro che sanno leggere i moti del suo animo, nonostante, a volte, egli si presenti con una facciata burbera, spigolosa, insofferente e persino scostante. Ma, in questi casi, esistono sempre debite cause determinanti tali effetti. Sono cause di incomprensioni della sua generosità, del suo sistematico e meraviglioso rifiuto del compromesso in tutti i campi, della sua amarezza per essere stato tradito nell’ambito di alcune amicizie che per lui rivestivano una quasi sacralità, di avere dato molto a chi nulla meritava.
Una peculiarità straordinaria del prof. Quaglieni è, inoltre, il senso della gratitudine e del ricordo affettuoso, oggi così raro, verso chi gratifichi o abbia gratificato in qualche modo il Centro “Pannunzio” o che rappresenti o abbia rappresentato una luce nell’universo della cultura, intesa nel senso più ampio della parola.
Il culto dell’amicizia più vera è molto radicato nel prof. Quaglieni, il quale si impegna anche ad onorare ed a ricordare chi è stato “pannunziano” ma non è più tra noi. Inoltre il suo grande senso critico che, a volte, in prima battuta parrebbe eccessivo, riporta tutti noi ad una più completa visione delle situazioni e delle cose, facendoci crescere.
Molte splendide osservazioni potrei ancora riferire sul prof. Quaglieni, ma so che devo contenere in poche righe il mio contributo nei suoi confronti e, pertanto, lo ringrazio per tutto ciò che, con fatica, abnegazione, generosità e rinunce, ci regala attraverso il Centro “Pannunzio” che, per tutti noi, costituisce una seconda famiglia e la nostra... casa della cultura.